Comunità di San Leolino
Invito alla spiritualità 2014/2
Non rinunziare all’impossibile
Come parlare di fede all’uomo contemporaneo?
Pieve di S. Leolino a Panzano
30 novembre 2014 – ore 16
Programma
1. Dal pensiero magico all’esperienza di Dio
2. La parabola dei due figli (Mt 21,28-32)
Il senso del seminario
Fra i numerosi ostacoli che l’esperienza di fede sperimenta nel mondo contemporaneo, due sono forse quelli che maggiormente agiscono nella nostra vita. Da un lato, quella concezione magica di Dio e del suo intervento nei nostri confronti che arriva spesso a pretendere e quasi a volersi imporre a Dio, innescando una sorta di logica del do ut des che finisce, il più delle volte, per condurre le persone a una totale disillusione. Soprattutto perché tale concezione di Dio non chiama mai in causa i comportamenti degli uomini e riversa sul divino tutte le responsabilità.
Non meno pericoloso è il secondo ostacolo, che ha vari punti di contatto con il primo e ne è, forse, all’origine. Si tratta di quella ipocrisia di molti cosiddetti credenti che si comportano come uno dei due figli della parabola che prenderemo in esame. Sulle sue labbra e nella sua vita, infatti, non ci sono che il sì e l’apparente pronta disponibilità a fare la volontà del padre. E, tuttavia, proprio quel figlio è colui che si disinteresserà totalmente del padre e finirà per disobbedirgli, a differenza del fratello, che si pentirà di aver risposto inizialmente di no. Come a dire che non sono tanto le parole a essere decisive, quanto le scelte concrete della vita, le azioni, la fedeltà non a se stessi ma a Dio. E che, anzi, quando le parole della fede sono pronunciate senza fondamento finiscono per dare scandalo e allontanare tante persone.
Forse non siamo ancora veramente cristiani: quel che conta è incamminarci nella giusta direzione.
Non obbedire a chi ti dice
di rinunziare all’impossibile!
L’impossibile solo
rende possibile la vita dell’uomo.
Margherita Guidacci, L’impossibile
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